La colla chirurgica: la rivoluzione in una goccia
L’utilizzo di cianoacrilati in campo medico risale addirittura al 1942 quando il chimico statunitense Harry Coover, dopo un fallimentare tentativo di creare una pellicola per i congegni di mira delle armi, provò ad utilizzarli sulle ferite di guerra.
Nonostante si parli, dunque, di cianoacrilati da moltissimi anni, viene riscoperto il valore di questi adesivi proprio in questa epoca moderna dove fa sempre più da padrone il termine “minimamente invasivo”.
Il paziente da una parte ed il chirurgo dall’altro, cercano costantemente tecniche e strumenti che consentano una chirurgia meno traumatica possibile, per ridurre al minimo sia il dolore per il paziente che i tempi di intervento e di guarigione.
Esistono diverse colle tissutali a base di cianoacrilato sul mercato, indicate, prevalentemente come alternative alla sutura, per stabilizzare innesti di connettivo, per proteggere tessuti gengivali scoperti e, in genere, per applicazioni superficiali.
Altre soluzioni di natura biologica, utilizzate come sigillanti o adesivi, seppur molto efficaci, comportano grosse difficoltà nella preparazione, utilizzo e conservazione del prodotto.
E se ci fosse una terza alternativa?
Un’evoluzione dei cianoacrilati certificata per uso interno, quindi adatta anche in GBR per stabilizzare innesti e fissare membrane?
In questo corso avremo modo di conoscere questo nuovo mondo, grazie all’esperienza sul campo del Dottor Alberto Ermelindi.