Chirurgia implantare nel paziente che assume farmaci antiriassorbitivi: a chi, quando, come, e quali rischi?

I farmaci antiriassorbitivi, come i bisfosfonati e il denosumab, sono comunemente utilizzati per trattare l’osteoporosi e altre condizioni che causano la perdita di massa ossea. Tuttavia, il loro uso in odontoiatria presenta alcuni rischi significativi, soprattutto in relazione a interventi chirurgici orali. Uno dei principali rischi associati a questi farmaci è l’osteonecrosi delle ossa mascellari (ONJ), una condizione in cui il tessuto osseo della mascella non guarisce correttamente dopo un trauma, come un’estrazione dentale. La relazione tra implantologia dentale, l’uso di farmaci antiriassorbitivi e il rischio di osteonecrosi dei mascellari rimane, ancora oggi, un argomento decisamente controverso. Nonostante i fattori che aumentano il rischio di osteonecrosi dei mascellari siano stati in buona parte identificati, il crescente numero di molecole impiegate, le loro diverse caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche, e l’ampliarsi dello spettro delle patologie in cui esse trovano applicazione rendono complesso stabilire quali soggetti siano candidabili a una terapia implantare con margini di sicurezza accettabili. L’obiettivo di questo corso è fornire al clinico le conoscenze necessarie per formulare una valutazione individuale del rischio nei pazienti che assumono farmaci antiriassorbitivi e potrebbero essere candidati a una riabilitazione protesica implanto-supportata, con un focus sull’importanza di una corretta comunicazione con il paziente, anche in relazione alle eventuali implicazioni medico-legali che potrebbero derivarne.